lunedì 30 settembre 2013






LE MERAVIGLIE DEL XX SECOLO:  BIBLIO - DISNEY

Il 15 Maggio del 1928 in un cartone animato a diffusione privata dal titolo "Plane Crazy" debuttava un buffo topo bipede in pantaloncini rossi , calzato di scapre e guanti gialli, dall'ambizione di pilota d'aereo. Il Giugno successivo questo Mickey approdava alle sale di cinema in coda ad un film di gangster, con un secondo cartone chiamato "Steamboat Willie", questa volta nella veste di conducente di battelli a vapore.
Il successo travolgente di questa creaturina versatile intraprendente, per l'epoca sfacciatamente fisica con la fidanzata Minnie (del tutto uguale a lui, a parte le ciglia,il rossetto e gli abiti femminili),impegnato in schermaglie violente contro i soprusi di un massiccio gatto nero di nome Peter (il futuro Gambadilegno), presto debordò dalla celluloide alla carta stampata, riversando fiumi di strips - sequenze di 4 vignette a fumetti che comparivano sulla pagina ricreativa di quotidiani e riviste - e di illustrazioni pubblicitarie sul pubblico americano della prima Depressione, ansioso di momenti di svago e allegria.





Nel 1930 vedeva la luce quello che è in assoluto il primo libro al mondo di Topolino : il "Mickey Mouse Book" delle edizioni Bibo & Lang , un libretto di 16 pagine in tricromia comprendente un testo scritto, alcune vignette e due spartiti musicali. Le quotazioni attuali per questo oggetto sono di alcune migliaia di dollari, anche in condizioni mediocri come l'esemplare raffigurato nella foto.
Su sponda britannica, invece, con acume e anticipo la casa Dean & Son diede alle stampe il primo di una lunga serie di volumi illustrati cartonati e di notevole spessore, di uscita all'inizio dell'anno come strenna per l'anno precedente: l'edizionedel Gennaio 1931 per il 1930, caratterizzata da una copertina ipercromatica dalla grafica artiginale e approssimativa, è ad oggi un oggetto ambitissimo dai collezionisti.





Ma ancora più ricercate sono le due edizioni del 1932 e 1933, finite all'epoca in mezzo ad aspre polemiche con la critica progressista a causa di alcune pagine giudicate a contenuto razzista e antisemita: in una vignetta l'ebreo di turno è presentato come un usuraio incapace di parlare correttamente Inglese; mentre in una lunga sequenza narrativa ambientata in Africa  (dal titolo "A Black Outlook", cioè "Paesaggio Nero") gli indigeni vengono dipinti come selvaggi cannibali del tutto stupidi, e chiamati più volte con lo spregiativo termine "niggers".






Le due edizioni non vennero ritirate, ma la censura impedì la pubblicazione di ogni estratto sulle pagine di riviste e quotidiani.
Il nome di Disney fu chiamato direttamente in causa, anche se Walt si limitava a vistare i contenuti come art director, senza essere l'autore di alcuna parte dei testi : trattandosi poi di edizioni britanniche, è facile presumere che l'esame degli Annual fosse stato rapido e sommario.
Tutto ciò nulla toglie alla straordinaria bellezza di questi volumi, magnifici per grafica esterna ed interna, stampati su una carta così spessa da potersi definire cartoncino - il che ne ha preservato molte copie in buone condizioni, al contrario della costa esterna che, essendo in carta di grammatura più leggera, quasi sempre risulta mancante.
Altra meraviglia è l'incantevole libro didattico riportato nella foto di frontespizio, THE MICKEY MOUSE STORY FROM A TO Z (Collins Ed. 1931), un abecedario in forma di fiaba illustrata che a differenza degli Annual sopra citati verrà pubblicato anche in Italia qualche anno dopo, a cura dell'Editore Cappelli. Il libro costituisce forse l'oggetto più raro e prezioso nel mondo del collezionismo Disney nostrano.
Altrettanto magistrale, ma in questo caso fondamentale per il suo contenuto storico, è il corposo volume
MICKEY MOUSE ILLUSTRATED MOVIES delle Edizioni McKay, sempre del 1931: questo riunisce invece buona parte dei primi cartoni animati topoliniani, tramite l'uso di fotogrammi corredati di testo descrittivo e parti di commento in versi.
In Italia l'Editore Frassinelli di Torino fece uscire un estratto del libro suddiviso però in due tomi più sottili, anche questi tra gli oggetti più ambiti dai collezionisti, anche perchè leggenda (mai confermata) vuole che le traduzioni dei versi dall'Inglese siano opera di un giovane Cesare Pavese, che all'epoca lavorava a Torino e collaborava con varie case editrici, tra cui la stessaFrassinelli.





Il primo dei due tomi, che riporta in copertina la stessa stupenda immagine di Topolino usata in America per MICKEY MOUSE A-Z e per gli ILLUSTRATED MOVIES, è riportato nella foto sopra.. II secondo ha invece copertina verde con un'immagine scontornata da un cartoon, e parrebbe essere ancora più raro a causa della distruzione di gran parte delle copie in un incendio del magazzino dell'Editore.





1- Continua