martedì 26 marzo 2013






MARVEL NUMERO SPECIALE :  FORSE NON TUTTI SANNO CHE....

La prima apparizione degli eroi Marvel in Italia NON è il n.1 dell'UOMO RAGNO dell'Aprile 1970 , ma lo speciale LINUS ESTATE del Giugno 1966, edito dalla Corno, in cui viene presentato il primo leggendario
numero di FANTASTIC FOUR (uscito in America nel Settembre 1961): sono presenti entrambe le storie dell'albo, quella delle origini e la prima avventura contro l'Uomo Talpa, in assenza della celebre copertina.
Le reazioni del pubblico italiano all'esperimento furono però tiepide, e il direttore Luciano Secchi - alias Max Bunker - riprovò a pubblicare un episodio del Quartetto l'anno dopo, nel supplemento di Febbraio detto       ProvoLinus. Stavolta si trattava di FF 3, l'esordio del terribile Dottor Destino, che Secchi volle astutamente
titolare "Doctor Fato e il Tesoro del Pirata Barbanera", dando un colpo al cerchio del gusto italiano per i super-cattivi che stava facendo la fortuna della Corno (Kriminal e Satanik, sorti sulla scia del Diabolik del 1962,stavano spopolando), e uno alla botte del genere avventuroso (Corto Maltese di Pratt, per fare un nome). Ma anche questo test andò a vuoto, inducendo la Casa  a posporre l'esordio italiano delle collane Marvel fino al 1970, quando il successo planetario di AMAZING SPIDERMAN convinse la Corno al tentativo: i FQ dovettero peraltro aspettare l'anno successivo, e superare un certo scetticismo verso le testate di squadra (anche del mondo DC l'Italia aveva visto sempre e soltanto i titoli individuali di SUPERMAN e BATMAN e non, per esempio, la JUSTICE LEAGUE o la LEGION OF SUPER-HEROES).



La prima testata Marvel in Italia NON è, di nuovo, l'UOMO RAGNO Corno del '70 bensì il SERGENTE FURY della piccola casa Le Maschere, un'emanazione della Sansoni che nel 1966 pensò di sfruttare il successo popolare delle storie di guerra per acquisire i diritti della serie minore SGT. FURY AND HIS HOWLING COMMANDOS. La serie durò soltanto 13 numeri, oggi introvabili, nei quali però con vari
anni di anticipo comparvero famosi nemici di CAPITAN AMERICA come il Barone Strucker e il Barone
Zemo (qui nella sua unica apparizione a volto scoperto).

Esistono due storie brevi in cui , PRIMA del numero 1 dell'UOMO RAGNO Corno (che contiene AMAZING FANTASY 15 dell'Agosto 1962 e AMAZING SPIDERMAN 1 del Marzo 1963), vengono
introdotti rispettivamente Zia May e Zio Ben e un personaggio in tutto e per tutto simile a Peter Parker, di nome Tad Carter. Si tratta dei cosiddetti "prototipi" o "tryout", usati dagli autori per provare i vissual dei nuovi personaggi e certe loro caratteristiche salienti. La prima storia, "Addio a Linda Brown", è stata pubblicata da Panini in SPIDERMAN COLLECTION 1 (in origine era apparsa su STRANGE TALES 97,2 mesi prima della nascita di Spidey); nella seconda, invece, "Carter" è presentato come un liceale che scopre di avere poteri mutanti e viene assalito dai suoi compagni per essere salvato a distanza da un telepate molto simile al Professor X degli X-MEN. Apparve sul numero 14 di AMAZING FANTASY come preparazione dell'esordio di Spidey il mese successivo, rispetto al quale Stan Lee decise però di rimuovere il tema mutante, per destinarlo l'anno dopo a una serie specifica (vedi i miei articoli sulla nascita di X-MEN).
In Italia è stata pubblicata nel 2005 su X-MEN CLASSIC 5 come la "prima storia mutante", una sorta di X-MEN Zero.





HULK in Italia è stato verde fin dall'inizio : così campeggia sulla copertina di UOMO RAGNO Corno 55, annunciando la sua prima apparizione il 25 Maggio 1972. In origine, come è abbastanza noto, il colore della sua pelle era grigio : ma la difficoltà di riproduzione della giusta tonalità con i mezzi tecnici dell'epoca portò rapidamente alla seconda, celebre versione. La storia completa della nascita del Golia Verde fu ristampata in Italia solo nell'Agosto 1981, quando sui numeri 11/13 della serie gigante L'INCREDIBILE HULK venne raccolta la miniserie originaria uscita in America nel 1962. Pochissimi da noi sanno che la prima edizione grigia fu testata 2 mesi prima della mini, in una storia di JOURNEY INTO MYSTERY 79 intitolata "The Midnight Monster", in cui uno scienziato di nome Victor Avery grazie a un filtro alla Dr.Jeckyll si trasforma in un titano immortale dalla pelle grigia  che in due riquadri è pressochè identico al futuro HULK dei primordi.
Anche qui, nei due mesi trascorsi tra le due pubblicazioni Lee decise di accantonare la tradizionale origine dello scienziato pazzo ( in favore di un adattamento del tema di Prometeo all'età atomica, con il suo duplice contenuto di promessa di sviluppo e di minaccia di distruzione, e facendo di Bruce Banner un simbolo e una vittima di questa cupa ambiguità. Intuizione , una volta di più, confermata dalla Storia.


Infine, il pasticcio della pubblicazione del DOTTOR STRANGE , che la Corno destinò fin dall'inizio agli albi dell'UOMO RAGNO , ma cominciando a stamparlo da metà serie, cioè dalla gestione Roy Thomas/Gene Colan: ciò sia perchè il tratto di Colan appariva più moderno e di maggior impatto immediato, sia perchè usare le prime 35 storie di Ditko avrebbe significato pubblicare un'intera collana dello stesso disegnatore (perchè Steve era ovviamente già l'artista di AMAZING SPIDERMAN), rischiando fortemente di annoiare il pubblico con un unico tratto grafico. Ragion per cui, arrivati al numero 22 di UR - e dopo aver nel n.16 pubblicato un crossover con una formazione dei VENDICATORI di cui nessuno aveva mai sentito parlare (con la Visione, il Cavaliere Nero,Pantera Nera e l'incarnazione di Hank Pym sciaguratamente tradotta come "Giacca Gialla" anzichè Calabrone) - i Nostri si trovarono con una serie interrotta a metà di una storia, dato che Marvel aveva chiuso la testata di Strange con un triplo crossover continuato su SUB-MARINER 22 e HULK 126, al termine del quale il dottore rinunciava alle arti mistiche in cambio di una vita normale.
Fortunato lui, meno il lettore che con UR 24 si trovò a rileggere dal vero inizio la saga del Mago Supremo, salvo arrivare al n.80 per arenarsi al punto in cui la Corno aveva cominciato nel n.1. A peggiorare la scena, le due storie di Namor e Hulk furono la prima pubblicata in sequenza di serie su FANTASTICI QUATTRO (e nessuno ne capì niente), la seconda semplicemente dimenticata. Risultato: su UR 81 i fans trovarono uno Strange semplice mortale senza alcuna spiegazione, costretto a ritornare alla magia per scongiurare un complotto dell'arcinemico Mordo, travestito come Strange stesso, MA nella versione demonica che era stata temporaneamente introdotta in UR 11/22 per rendere il suo aspetto più fantasy - e di cui quasi nessuno più si ricordava.


Non è tutto per ora, perchè gli aneddoti sul rapporto tra serie americane e pubblicazione italiana è ricco e pittoresco,  ma è abbastanza per un articolo solo. Se l'argomento è stato di vostro interesse, scrivete per
richiederne un seguito - ed eventualmente, su quali personaggi.

"Make Mine Marvel",
Dario






















venerdì 22 marzo 2013







LE AVVENTURE DEL DOTTOR STRANGE
NELL' UNIVERSO SECONDO I PINK FLOYD


L'America dei comics tra Psichedelia e Pop Culture

  Quando a metà del fatidico anno 1963 Steve Ditko prepara quella che sarà una rivoluzione nel design del fumetto americano, la cultura popolare sta andando incontro a una stagione di grande inquietudine e di spe-
rimentazione. Bob Dylan ha appena brandito la sua chitarra acustica come un'arma, e lancia strali alla nazione borghese, diventando la guida spirituale della nuova coscienza radicale: Andy Warhol tappezza il Paese coi volti rifratti in screenprinting prima di Marylin Monroe (scomparsa pochi mesi prima), poi di un minaccioso Elvis Presley che a tutta figura e gambe divaricate punta una pistola contro l'osservatore. Film come "Il Buio Oltre la Siepe", "L'uomo di Alcatraz", "I Giorni del Vino e delle Rose" e "Lolita" scuotono l'opinione pubblica più dell'ingresso ufficiale delle forze armate nel vivo della guerra in Vietnam. E presto dall'Europa il torrente del beat si riverserà sulla gioventù metropolitana, e i nomi di Beatles e Rolling Stones diverranno sigilli sulla realtà ormai innegabile del "generation gap", il conflitto tra le generazioni che di lì a 5 anni esploderà nelle Università delle due Coste.
Già nelle sole 5 pagine del primo episodio in STRANGE TALES 110, Ditko segna il centro di un compasso con cui ridisegna il layout del fantastico come lo si conosceva prima: una sorta di Mandrake dal taglio d'occhi esotico, in abito hippie e mantello blu notte, entra dentro i sogni di un uomo tormentato da una tetra visione incappucciata. Il paesaggio è un delirio surrealista, sentieri si snodano a mezz'aria, vapori fluttuano contor-
cendosi e la personificazione stessa dell'Incubo a cavallo di un grottesco destriero assale la forma astrale (una sorta di fantasma psichico dall'aspetto etereo) del nostro eroe con una bestia spinosa in grado di uccidere le anime. Oltre a questo, la presunta vittima si rivela un ladro e possibile assassino, tormentato dall'immagine del suo segreto senso di colpa.
5 pagine completamente diverse dal concetto sprovveduto e stregonesco di Occulto fin qui proposto nei

fumetti, che colpiscono in pieno l'attenzione dei lettori. Il numero 111 aggiunge la figura del sinistro Mordo, corpulento nobile dell'Est europeo dedito alla magia nera, e la bella Victoria Bentley, ideata come candidata assistente del protagonista. Dopodichè, Lee impone due mesi di sospensione per poter registrare le reazioni del pubblico e l'impatto di Strange sulle vendite. E il responso è decisamente positivo, per cui dal 114 uffi- cialmente il nuovo personaggio prende sulla testata il posto in precedenza occupato dalle due classiche storielle di fantasy/fantascienza/horror. Di conseguenza, l'albo dopo presenta la necessaria vicenda delle sue origini.
Per l'occasione, l'Editor della Casa delle Idee riprende la storia dell'immemorabile Dottor Droom di AMAZING ADVENTURES di 2 anni prima, ma alterandola in un punto fondamentale: Stephen Strange,medico come già Anthony Droom, non viaggia alla volta del Tibet per curare altruisticamente un lama malato...al contrario, è un chirurgo venale e arrogante che cerca una cura per le sue mani danneggiate da un incidente. Solo la lungimiranza del maestro - detto l'Antico - dà alla parte migliore di Stephen  modo di affiorare ed esprimersi, permettendo al discepolo infedele Mordo di  attentare alla sua stessa vita , e di conseguenza all'incredulo Strange di intervenire offrendosi come nuovo studente per contrastare la perfidia del rivale (in segreta combutta col terribile Dormammu,despota di un'altra dimensione che diverrà la nemesi del nuovo eroe).
Questo ribaltamento era tipico dell'approccio realistico di Lee alla psicologia dei personaggi, e il tema così fortemente ebraico della caduta/redenzione costituiva un modello di identificazione suggestivo e universale. 
Ma ad investire il pubblico dell'epoca era soprattutto la straordinaria scenografia allestita da Ditko, una sinfonia di follia policroma tra Dalì e Kandinsky che pre-data di almeno tre anni l'esplosione della psichedelia che dall' Inghilterra dilagherà nel mondo: è quasi inevitabile osservare che il celebre cartoon dei Beatles,
"Yellow Submarine", sembra proprio un'escursione di Strange in una delle realtà alternative che l'architettura ditkiana - sicuramente memore della cosmogonìa costruita da H.P.Lovecraft nei suoi racconti dell'orrore cosmico - ha composto in un multiverso popolato di dèi e dèmoni come i Seraphim e le Faltine, Cyttorak e Watoomb, Ikonn e Valtorr, continuamente invocati dal Mago nei suoi incantesimi e presieduti dalla Trinità Mistica del Vishanti. Gli stessi massimi inerpreti della psichedelia in musica, i sommi Pink Floyd, posero una vignetta di Doctor Strange sulla copertina del loro secondo disco (A Saucerful of Secrets) e lo citarono direttamente nella canzone-icona "Cymbaline",  del terzo disco "More" - colonna sonora dell'omonimo film di Schroeder del '68, sorta di festival della generazione beat dilaniata tra bisogno di espressione e ripiegamento nella droga.
 Sintesi simbolica del sommovimento estetico-filosofico veicolato dalla nuova serie fu sicuramente il personaggio di ETERNITY, entità personficazione della realtà stessa, da Ditko introdotto nel 138 di STRANGE TALES - una concezione di design così ardito ed elegante che varrebbe da solo all'autore


il rango di caposcuola del fumetto. Ma gli stessi Nightmare (Incubo) e Dormammu, il cui look fiammeggiante fu ripreso da altri 10 anni dopo per dare un volto al demone motociclista GHOST RIDER, sono state elabo-
razioni brillanti e innovative per gli standard dell'epoca.
E così, la vertigine cosmica creata da Ditko ha spesso posto paradossalmente in ombra proprio il carattere centrale di Stephen Strange, semplice e imperfetto essere mortale cui il Fato ha assegnato il ruolo non solo di difensore dell'Umanità dalle forze oscure, ma di garante degli equlibri dell'Universo stesso.

2 - continua


























  



  

lunedì 18 marzo 2013






D O C T O R   S T R A N G E 
E' una Specie di Magia ....

Il Richiamo dell'Occulto tra gli Anni '60 e la New Age

Il Fumetto o arte grafica sequenziale, il cinematografo disegnato, ha da sempre a che fare con la magia.
La magia primaria del vedere una storia svolgersi  davanti agli occhi come se fosse reale, che già portò gli Egizi a dare al loro linguaggio scritto la forma stessa delle Storie. La magia del creare trame, del distillare espressione verbale, del dare vita e identità a idee che spesso sopravvivranno a chi le ha avute.
Il primo prodotto e archetipo dell'incontro narrativo fumetto/magia è, naturalmente, il MANDRAKE del 1934 di Lee Falk,  poi creatore di PHANTOM (il nostro Uomo Mascherato). Il quale però, nonostante un nome evocativo - il nome anglosassone della radice magica Mandragola - e un aspetto che diventerà patrimonio quasi obbligato dei maghi futuri, baffi e capelli bruni, abito di scena elegante e mantello, non è altro che uno straordinario ipnotizzatore e illusionista.
Giovanni ZATARA, per contro, è uno stregone vero e proprio che avrà l'onore di fare la sua comparsa proprio su ACTION COMICS 1 del 1938, l'albo-cardine della storia dei comics che lancerà il personaggio di SUPERMAN. Mentre però quest'ultimo diventerà in breve un fenomeno mediatico planetario, l'occultista di origine italiane  vivrà una carriera di secondo o terzo piano, per poi lasciare il posto alla più affascinante figlia ZATANNA.

Nel 1961 un giovane Stan Lee preparava quello che sarebbe stato lo storico passaggio dalla Atlas, casa editrice di riviste-contenitore di fumetti di fantascienza,fantasy e horror articolate in storie brevi, alla Marvel, madre della nuova età dei supereroi. Lee credeva fortemente nelle potenzialità commerciali dell'Occulto, e voleva creare innanzitutto un personaggio di questo tipo come pilota per le iniziative future: per questo insieme al fidato Jack Kirby introdusse dal n.1 della nuova collana AMAZING ADVENTURES (Giugno '61) quello che sarebbe diventato il famigerato DR.DROOM, uno degli episodi più infelici nella storia Marvel.
Anthony Droom, medico occidentale recatosi in Tibet per curare un Maestro Lama malato, riceve da questi
l'eredità dei suoi poteri mistici - assumendo tratti del viso asiatici come una sorta di dress code del ruolo- e si dedica a vegliare sul mondo contro le forze dell'Oscurità. Questo sarà l'impianto delle origini dello stesso,venturo DR.STRANGE: ma il primo tentativo falliva perchè espresso in trame banali e prive di specificità, raggiungendo un picco comico col n.4, quando Droom convince un'avanguardia di invasori alieni a desistere perchè la Terra è popolata da un'impervia razza dominante di... scavatrici industriali.
Il destino riservò invece i suoi favori ad una serie imperniata su quattro astronauti dilettanti investiti di strani poteri dovuti alle radiazioni cosmiche: il n.1 di FANTASTIC FOUR uscì nelle edicole nell'Autunno, incon-
trando un immediato successo.
Lee non si diede per vinto, e attese per un anno e mezzo - durante il quale provò senza riscontro dei try-outs di vari personaggi mistici su racconti sparsi della 4 riviste-contenitore -  per poi affidare al brillante disegnatore e sceneggiatore Steve Ditko l'allestimento di una seconda proposta; questa sarebbe stata presentata sulla rivista ammiraglia STRANGE TALES, che dal tardo 1962 ospitava le storie della TORCIA UMANA, il membro di FANTASTIC FOUR più popolare tra i teenager.
Ditko era già stato autore del solo try-out che sarebbe stato poi ripreso in seguito, un mago di Atlantide a nome MASTER KHAN apparso nel n.77 della stessa STRANGE TALES (poi inserito come villain nelle serie minori IRON FIST e SUB-MARINER del decennio successivo); e come già aveva fatto l'anno prima per la creazione di SPIDERMAN, elaborò per conto suo un layout completo che Lee non fece altro che approvare. Nel numero 108 di Maggio '63 collaudò nel racconto "The Iron Warrior"l'aspetto della futura controparte malvagia dell'eroe, il Barone Mordo, e nel 110 di Luglio il mondo incontrò per la prima volta le esotiche e inquietanti fattezze del nuovo DOCTOR STRANGE.
Per la cronaca, la copertina sopra riportata non esiste, essendo il risultato dell'interpolazione grafica di un brillante blogger americano, Howard Hallis - le copertine della rivista dedicate a DS tra il 110 e il 146 ,i numeri della gestione Ditko , furono solo le due di 130 e 146 perchè Lee preferì sempre privilegiare i personaggi dalle vendite maggiori, prima la Torcia e poi lo 007 della Marvel NICK FURY.
Tuttavia il 110 di STRANGE TALES , il cui titolo diede un pò subdolamente il nome al personaggio, doveva
segnare all'insaputa di tutti un nuovo, straordinario capitolo non solo nella storia dei comics, ma in generale in quella della cosiddetta beat culture che andava imponendosi all'America degli Anni Sessanta.

1 - continua

















lunedì 4 marzo 2013







X-MEN: L'ODISSEA DELLA DIFFERENZA -Conclusione

Strano a dirsi, X-MEN fu l'unica di tutte le nuove serie Marvel a non incontrare un durevole successo di pubblico. Dopo un primo periodio importante sotto la gestione diretta di Stan Lee e Jack Kirby,  le redini grafiche passarono a disegnatori di secondo piano come Jay Gavin e Werner Roth, e presto anche Lee cedette il lavoro di sceneggiatura al suo assistente Roy Thomas. Anche il tentativo di rilancio, brillantemente operato chiamando in causa l'innovatore Neal Adams (autore di una storica sequenza di storie di Lanterna Verde e Freccia Verde per DC Comics),non riuscì a colmare la lacuna fondamentale nel tessuto narrativo,
che era la scarsa differenziazione rispetto alle storie degli altri gruppi in costume Marvel: FANTASTIC FOUR e AVENGERS possedevano nomi di spicco e maggior spessore di personalità rispetto a cinque teenager complessati , mentre il potenziale della tematica sociale di emarginazione e persecuzione rimase quasi del tutto inespresso. Alla potente trama della creazione delle Sentinelle, automi superpotenziati creati per cacciare i mutanti per conto del Governo americano, succedette un'anonima teoria di colorati e spesso grotteschi villain senza alcun fascino. La collana si trascinò con vendite mediocri sino al n.66, ma Lee preferì non interromperla, bensì proseguire ristampando le storie precedente per creare una parvenza di continuità in attesa di un'idea per rinnovarne radicalmente l'impianto.
L'idea giunse nel tardo 1973, preparata commercialmente dall'uscita di una serie specifica di ristampe della sequenza delle origini di Lee/Kirby dal titolo AMAZING ADVENTURES,e si rivelò esplosiva.
Chris Claremont era un giovane scrittore di nascita inglese,freelance distintosi per la gestione di Iron Fist - un personaggio minore che compariva su MARVEL PREMIERE,per i cui disegni si era associato a un altro emergente,il canadese John Byrne. Fu deciso di affidare a lui la direzione del nuovo corso di X-MEN, il cui organico stava per essere composto dalla coppia  Len Wein /Dave Cockrum nell'epico GIANT SIZE 1 che sarebbe servito a introdurre con lo stesso nome un gruppo completamente diverso.
L'idea di Wein era di introdurre il primo collettivo multietnico e multiculturale Marvel,riunendo elementi da ogni contesto e di ogni attitudine: quella che sarebbe col tempo divenuta la punta di diamante della squadra,
il canadese WOLVERINE, era una sua creazione di 6 mesi prima (al debutto su INCREDIBLE HULK 180/81) e componeva con GHOST RIDER - 1972- E THE PUNISHER - metà 1974- l'ideale nuova generazione Marvel di eroi cupi e violenti che avrebbe dominato gli anni futuri. Una vecchia conoscenza della prima serie era lo scozzese BANSHEE,ex agente governativo ,come pure il giapponese SUNFIRE, il "samurai atomico": e si decise che Scott Summers/CICLOPE sarebbe rimasto come elemento di continuità alla guida del team.
ORORO MUNROE detta TEMPESTA (Storm), nera africana,offriva vari spunti dirompenti per l'epoca: dotata del potere di controllare gli elementi naturali, era in assoluto l'elemento più potente di un gruppo di soli maschi;nell'infanzia ladra nei vicoli del Cairo e poi venerata come dea adolescente nella savana,la sua assenza di inibizioni borghesi la faceva uscire nuda da una piscina sbigottendo i compagni di squadra. A differenza di alcuni dei quali,non mostrava esitazione a impiegare l'uso della forza letale per autodifesa.
PIOTR RASPUTIN detto COLOSSO, nome probabilmente mutuato da una creatura-arma sovietica dalla serie STRANGE TALES dell'età ATLAS, e un giovane e imponente russo il cui corpo può trasformarsi in acciaio organico. Cresciuto in una comunità agricola, animo sensibile e pittore dotato, è stato il primo X-Man a vedersi costretto a uccidere un nemico, il mutante assassino Proteus nel n.128.
KURT WAGNER detto NIGHTCRAWLER, acrobata e teleporta tedesco dalle pelle blu e dall'aspetto demoniaco, è l'unico del gruppo ad apparire chiaramente non-umano : ciò non gli ha impedito di risultare più volte l'elemento considerato più sexy dal pubblico femminile. La sua fede cattolica lo ha più avanti portato addirittura al sacerdozio.
JOHN PROUDSTAR detto THUNDERBIRD era invece un nativo americano, straordinariamente forte e veloce, il cui carattere impulsivo lo portò però ad essere la prima di una lunga serie di vittime nella storia del gruppo (già alla fine del terzo numero del nuovo corso, il 95): un espediente narrativo già sperimentato con il caso della falsa dipartita del Professor X, e che diverrà ricorrente nel futuro - da lì ad oggi sarebbe morto ciascuno dei membri del gruppo con la sola eccezione di Wolverine, ma mai molto a lungo.
Il giovane Claremont si trovò quindi già servito un organico di prima classe, cui provvide quasi subito ad aggiunte per colmare il deficit femminile: la teenager ebrea KITTY PRYDE e la reimmissione di JEAN GREY,che sarebbe presto divenuta la figura-chiave della più famosa x-storia di sempre, la "saga di Fenice Nera". Ma la sua intuizione, destinata a dare una svolta epocale al modo di sceneggiare il fumetto,fu di dare a una serie di gruppo lo stesso trattamento dello SPIDERMAN di Stan Lee, scomponendo le storie in vicende individuali e creando sottotrame a medio e lungo termine, importando di fatto nei comics la struttura delle soap operas (Claremont professionalmente era un attore mancato). Il nodo centrale divenne il tema del rapporto tra umanità e mutazione, sintetizzato dal tormentone "dobbiamo proteggere un mondo che ci teme e ci odia", il che creò un sottofondo di dramma e tensione in gran parte degli episodi: la paura del diverso,il cinismo dei governi,le divisioni interne al mondo mutante tra il senso di responsabilità civile della fazione di Xavier e il rancore e la violenza capeggiati da un Magneto trasformato in carismatico e tormentato leader politico: tutto questo che era sotteso nella prima gestione Lee/Kirby fu esaltato e rifratto all'attenzione dell' America tradita del Watergate, lacerata dal Vietnam, costernata dall'incapacità di mediare il conflitto arabo-israeliano. Il risultato fu un'onda di piena di vendite, sollecitata da trame importanti e a volte struggenti: il ritorno delle Sentinelle (giganteschi robot governativi cacciatori di mutanti) e la visione di un possibile avveni- -re totalitario in cui si compie l'Olocausto dell'Homo Superior ("Giorni di un Futuro Passato"); la lotta senza quartiere contro il mostro mutaforma Proteus, la cui crudeltà legittima ogni paura umana nei confronti della mutazione; e soprattutto la morte e resurrezione di Jean Grey come FENICE, incarnazione di un'entità aliena la cui progressiva corruzione porterà a un genocidio cosmico e a un conflitto la cui escalation verrà interrotta solo dal suicidio della stessa Jean (all'epoca materia di un aspro contendere tra lo staff creativo e il direttore editoriale Marvel,Jim Shooter).
Il perdurante successo della serie darà vita a numerose aggiunte all'organico, alcune delle quali fondamentali:
il figlio di Ciclope e di un clone di Jean, CABLE, messia cyborg di un futuro parallelo, la problematica coppia ROGUE (incapace di contatto fisico senza prosciugare memoria ed essenza vitale dell'altro) e GAMBIT (fascinoso ladro di ascendenza francese pronto a rischiare la vita per un bacio della sua amata),e molti altri; ma soprattutto imponenti figure malvage: il mutante immortale APOCALYPSE,portatore di una ferrea idea di selezione della razza, MISTER SINISTER, sorta di vittoriano Mengele mutante, il RE OMBRA, mostro telepatico privo di corpo, SABRETOOTH, selvaggio omicida controparte viziosa di Wolverine e molti altri. La complessità di alcuni cicli narrativi portò ad orchestrare incroci tra le varie collane nate dal successo della serie principale - NEW MUTANTS, X-FACTOR, X-FORCE etc - , i cosiddetti x-over: dal riscontro di INFERNO, il primo del 1989, seguì una lunghissima serie di maxi-eventi, sovente di natura sfacciamente commerciale, di solito culminante con la morte di uno o più dei personaggi - così abbiamo avuto X-TINCTION AGENDA, X-CUTIONER'S SONG, AGE OF APOCALYPSE, ONSLAUGHT,THE TWELVE,HOUSE OF M,MESSIAH COMPLEX etc.
Nel 1992 il primo numero della seconda serie di X-MEN, scritto ancora da Claremont e disegnato dalla superstar Jim Lee, pubblicato con quattro diverse copertine che ne componevano una quinta (l'immagine
in apertura di articolo) doppiava ogni record di vendita di tutti i tempi, ancor oggi imbattuto. Il titanico successo della serie, nonostante le gravi difficoltà incontrate dalla Marvel verso la fine degli anni '90, veniva amplificato dalla serie di 5 film cinematografici nel primo decennio del nuovo secolo. La costanza del messaggio acquisiva nel frattempo ancor maggiore attualità e risonanza nella frammentata realtà contemporanea, fatta ormai di una pluralità - spesso insulare - di minoranze con le relative sotto-culture:un mondo di contrasti etnici, emigrazione e alienazione, rivendicazione di diritti civili,endemici conflitti di civiltà,
non può che essere fortemente ricettiva verso il tema del mutante, del diverso. Quel che semmai tende a sfuggire a una chiara percezione è il contesto pacifista e umanitario del sogno originario di Charles Xavier:
quell'unità basilare ed eguaglianza dell'essere umano è spesso divenuta uno sfondo opaco di un teatro dell'identità dove si perde la specificità degli altri,  divenuti indistintamente i "cattivi "- le Sentinelle - , mentre i mutanti oppressi ed emarginati, le vittime, siamo sempre e solo noi. E dimenticando che per ogni Xavier fautore del dialogo e dell'integrazione esiste ed esisterà sempre un Magneto profeta dell'aggressione e dell'imposizione...e che il suo volto non poche volte risulterà essere il nostro allo specchio.

4- Fine