martedì 5 novembre 2013







"DOVE C'E' UNA VOLONTA' C'E' UN MODO": la Vita, l'Universo e Tutto Quanto secondo LANTERNA VERDE

2a Parte

HAL JORDAN nasce nell'Ottobre del 1959, e vede la luce il mese successivo sulle pagine della rivista a fumetti DC Comics SHOWCASE, nel numero 22. Il nome non è nuovo, ma riprende un eroe in costume
creato nel 1940: l'ingegnere Alan Scott, biondo, atletico e integerrimo, che scopre una mistica lanterna la cui luce verde gli conferisce poteri straordinari, tra cui il volo. Subito impiegato in funzione anti-nazista, come gli altri suoi colleghi aveva esaurito il suo ruolo nel dopoguerra, per venire pressochè dimenticato.
Hal, viceversa, è l'eroe di una nuova epoca, che si proietterà nel mito americano della Nuova Frontiera: pilota collaudatore, sprezzante di ogni pericolo, spavaldo sino all'arroganza ma fermamente dedito al dovere morale, per le sue doti viene scelto da un alieno morente a succedergli nella missione di proteggere e vigilare sul quadrante di spazio che contiene il pianeta Terra.

Un orizzonte fantascientifico, quindi, il cui genere letterario spopolava in quegli anni di corsa alla conquista del cosmo e riempiva decine di riviste in ogni edicola dell'Occidente, ma importante anche presso la cultura ufficiale dei regimi socialisti dell'Est Europa e soprattutto in Russia, esaltata dai successi dello Sputnik e patria del pioniere astronauta Yuri Gagarin.
Hal Jordan è il carattere assertivo e ottimista che l'America adora, pratico e dai valori semplici, alla John Wayne, Charlton Heston e tutti i volti che affollano il cinematografo ruvido e rassicurante dell'epopea western: la sola differenza è che cavalca nello spazio, e anzichè la Colt usa un anello - definito l'"arma più potente dell'Universo"- in grado di dare forma a qualsiasi cosa chi lo porta possa immaginare.
Ma l'aspetto più interessante del personaggio è il fatto di non essere un eroe unico, ma di appartenere a un Corpo, quello appunto delle Lanterne Verdi, dedite alla difesa dell'intero Universo contro minacce naturali e non,aspiranti despoti e mostri di ogni specie. Si tratta di un esercito inter-etnico,composto da centinaia di razze diverse, e questo dà alla serie un contesto completamente diverso dall'usuale: Superman,Batman etc sono UNO, mentre LV può essere chiunque, perchè si tratta di un titolo, di un grado e di un ufficio a disposizione di chi sarà in possesso dei pur rarissimi requisiti richiesti - l'alta tempra morale e l'assoluta assenza di paura.
Infatti, nel corso del tempo il ruolo di Hal Jordan sarà preso da vari rimpiazzi e alternative, alcuni dei quali
riscuoteranno un tale gradimento da diventare comprimari fissi e da avere addirittura delle serie individuali, diversificando quindi la realtà di LANTERNA VERDE con identità, prerogative e tematiche completamente differenti.
Per primo avremo GUY GARDNER, che nel 1966  (LV 59) interpreterà il ruolo con il piglio aggressivo e anarchico di un bounty killer da western, o da futuro Ispettore Callaghan: di vocazione reazionaria, sprezzante verso la linea moderata e vagamente pacifista del suo predecessore, Guy farà uso indiscriminato di violenza e intimidazione senza dissimulare il cinismo e il maschilismo che lo contraddistinguono.

JOHN STEWART irrompe invece (in LV 89) come prima Lanterna di colore, espressione della richiesta afroamericana di parità civile che in quello stesso 1968 dilaga con le parole immortali di Martin Luther King:
"Io ho un sogno..." Il sogno di John nasce dall'incubo del Vietnam e dalle strade delle metropoli dove ha assistito all'eguaglianza di obblighi cui i neri sono soggetti senza avere eguaglianza di diritti. Il suo rimprovero alle Lanterne è di agire su scala globale disinteressandosi delle realtà globali, rimanendo lontani dalla vita delle persone. Lo stesso rilievo mosso qualche mese prima dall'avventuriero OLIVER QUEEN, moderno Robin Hood nei panni dell'arciere urbano FRECCIA VERDE; che in una memorabile sequenza di storie del grande Neal Adams (LV 76-84) sfidava Hal Jordan ad un viaggio attraverso l'America dell'ingiustizia sociale e del razzismo, del degrado e dell'isolamento per comprendere che cosa veramente una Lanterna dovrebbe difendere e promuovere, oltre ad agire da poliziotto interplanetario.


Mai, nella storia del fumetto, erano state rappresentate insieme in modo così vivo e antiideologico le due facce dell'America ottimista e progressista, devota all'ordine e alle convenzioni piccolo-borghesi, e l'America problematica e contestatrice, voce dell'indignazione e del disagio popolare. Questo traguardo della pop culture ha segnato, oltre a un'immensa notorietà dei due protagonisti con grande riscontro di vendita, il raggiungimento dell'età adulta da parte della storica casa DC, fino ad allora ancora arretrata nell'espressione dei nuovi temi sociali rispetto alla più giovane ma coraggiosa concorrente Marvel - che da poco e per prima aveva violato la consegna del Comic Code, il visto morale cui erano obbligati i periodici a fumetti, pubblicando un famoso trittico di storie dell'UOMO RAGNO sull'argomento proibito della droga.
LANTERNA VERDE andò subito alla rincorsa, presentando nei nn.85-86 la vicenda dell'assistente dello stesso amico FRECCIA VERDE, Roy "Speedy" Harper, caduto in stato di dipendenza dall'eroina.
Lo Spazio Cosmico incontrava lo Spazio Interno , e dalla collisione fantascienza-realtà sociale stavano nascendo alcune tra le più memorabili puntate nella storia del fumetto del Dopoguerra.

1- continua