martedì 22 gennaio 2013


F A T T O R E   X   :  L' ODISSEA DELLA DIFFERENZA

E' il Giugno del 1963 e l'America è alla vigilia di qualcosa, ma non si sa cosa.
Betty Friedan ha da poco pubblicato "La Mistica Femminile" e i gruppi di donne socialmente attive si moltiplicano in tutti gli Stati, compresi quelli del Sud.
Marce di neri per i diritti civili dei cittadini afroamericani sollevano scalpore soprattutto in Alabama, dove il Governatore Waalace è costretto ad ammettere l'iscrizione all'Università degli studenti di colore. Ad Aprile Martin Luther King viene arrestato per aver guidato un corteo non autorizzato.
Il governo comunista del Nord Vietnam continua ad ottenere una vittoria via l'altra nella guerra contro Hanoi,mettendo gli Stati Uniti davanti  all'idea di un ingresso diretto nel conflitto.
Il 27 Maggio "Freewhelin'", il leggendario secondo LP di Bob Dylan, esce nei negozi lanciando nel mondo una canzone dal titolo BLOWIN'IN THE WIND, che diventerà l'inno di sempre delle culture libertarie e pacifiste di tutto il mondo.
L'11 Giugno il Presidente Kennedy in uno storico discorso pubblico annuncia la necessità immediata e irrevocabile dei diritti civili dei neri americani.
La redazione della Marvel Comics , nel suo ancora dimesso ufficio newyorkese, è allo studio di nuove testate che catturino le suggestioni del momento per catturare l'ondeggiante pubblico dei giovani americani.
Il concetto di "mutante" non è nuovo nè nella letteratura popolare e nemmeno nel fumetto: portato all'attenzione generale dal successo di due classici della fantascienza, "Slan" di A.E.Van Vogt e "Foundation and Empire" , secondo capitolo della saga galattica di Isaac Asimov - entrambi usciti poco dopo la fine della Guerra -, nel periodo maccartista aveva simboleggiato la paura dell'infiltrazione dell'estraneo. Il mutante o homo superior, distaccatosi dal ramo principale dell'evoluzione biologica, a seconda dei casi realizzava un progresso spirituale delle razza o si proponeva come suo antagonista e successore, minacciandone l'estinzione.
Lo scaltro autore Stanley Lieber, ebreo americano e quindi culturalmente familiare sia col concetto di estraneità che con quello di persecuzione del dissimile, aveva già deciso di saggiare le potenzialità commerciali dell'idea, ancora incerto soltanto sulla direzione da imprimerle. Era sicuro però sul legame necessario che essa doveva avere con la popolazione giovane, non solo per il fatto che il pubblico dei lettori era composto in gran parte di teenager, ma perchè cresceva nella cultura americana un senso di distacco e smarrimento nei confronti dei nuovi giovani , ormai avvertiti quasi come una razza a parte: i ragazzi che leggevano Kerouac e avevano eletto in "Howl" di Ginsberg il loro inno generazionale, che affollavano i raduni musicali e citavano a memoria Dylan e il suo maestro Woody guthrie, che si mescolavano ai neri nei locali dove si faceva jazz e blues, che rivendicavano libertà di linguaggio , di modi e sessualità... questa nuova America mutante era uno dei volti del futuro, col suo doppio aspetto di promessa e di minaccia, di risorsa e di pericolo.
Lui e i suoi due alfieri, i disegnatori Jacob "Jack Kirby" Kurtzberg e Steve "Ditko" Ditkovich, hanno appena condotto alcuni esperimenti in proposito sulle riviste antologiche con cui la futura Casa delle Idee sfruttava la moda dei brevi racconti a fumetti di fantascienza,fantasy e horror. Già a fine Settembre 1961, subito dopo l'uscita della pietra miliare FANTASTIC FOUR 1, con la storia"The Midight Monster" inclusa in JOURNEY INTO MYSTERY 79 avevano introdotto la mutazione auto-indotta di Victor Avery- uno scienziato alla Dr,Jeckyll che una pozione trasformava un colosso grigio e malvagio, evidente protipo del personaggio di
HULK di lì a poco da venire. Mentre in TALES TO ASTONISH 27 (Ottobre '61) la mutazione era quella del biologo Hank Pym, che riducendo le proprie dimensioni a quelle di un insetto guidava una colonia di formiche a sventare un piano di agenti nemici. In TALES OF SUSPENSE 32 (Maggio '62) un apicoltore definitosi un mutante rimpiccioliva invece un criminale affidandolo alle cure del suo alveare. Il primo personaggio sarebbe poi divenuto uno dei primi eroi Marvel col nome di ANT-MAN (nel n.35 di ASTONISH), mentre il secondo -giudicato un doppione - sarebbe stato dimenticato. Entrambi vanno considerati i pilot del progetto embrionale del nuovo eroe che Lieber intendeva lanciare e che stava ancora prendendo forma nella sua mente: il suo nome sarebbe stato SPIDERMAN, e avrebbe visto la luce in Giugno su quello che sarebbe stato l'ultimo numero della declinante rivista AMAZING FANTASY, il 15.
Ma è nel numero precedente, il 14 di Maggio, che come nel film "Sliding Doors" vediamo precisarsi e divergere impostazioni e caratteristiche che presto prenderanno direzioni differenti, facendo la storia del fumetto mondiale.
Nelle poche pagine di THE MAN IN THE SKY, la storia in assoluto più importante dell'età pre-Eroica
Marvel, un evidentissimo prototipo di Peter Parker dal nome simile di Tad Carter, timido liceale medio, viene visto sviluppare poteri sovrumani d telepatia, venire attaccato dalla folla spaventata dei coetanei e sottratto ad essa in volo dall'azione a distanza di uno sconosciuto - anch'esso telepate e dalle fatezze molto simili a quelle del futuro PROFESSOR X. Questi si presenta come esponente di una ventura razza mutante a cui lo stesso Tad appartiene, e gli annuncia che ora lo riunirà ai suoi simili, in un luogo sicuro sino al giorno in cui l'umanità sarà pronta ad incontrare i suoi successori.
Nel periodo che intercorre tra AMAZING 14 e 15, tra una riunione notturna e un'altra, Lee avrà modo di convincersi dell'opportunità di separare nettamente le due tematiche della mutazione e dell'eroe/ragazzo qualunque, perchè il meccanismo di identificazione del teenager verrebbe sicuramente danneggiato dall'attribuzione di poteri insiti in lui dalla nascita. Sarà così che il futuro Peter Parker acquisterà le sue capacità super-umane tramite un incidente tecnologico, mentre la dotazione genetica verrà riservata ad altri
personaggi e per un'altra occasione.
Occasione che sarebbe sorta l'anno successivo, quando nel mese di Luglio X-MEN 1 avrebbe inaugurato la Saga della Differenza inscenando la difficile lotta per l'accettazione da parte di un gruppo di adolescenti costretti a nascondere le proprie facoltà di nascita a causa di un mondo/America ancora diffidente e ostile nei confronti di ogni genere di diversità, e spaventato dall'incombere di un cambiamento che la lotta civile dei neri,il femminismo,la cultura beat e la crescente onda di contestazione giovanile presentava alla porta con l'inevitabilità della Storia, e che l'attentato a Kennedy di Novembre avrebbe reso , nel bene e nel male, irreversibile.

1- continua

PS Grazie a TUTTI i lettori che hanno votato il sondaggio di Dicembre!
Ecco le prime tre posizioni:   X-MEN
                                            DONALD DUCK
                                            SUPERMAN
Continuate a votare numerosi!
Dario
                                           





mercoledì 9 gennaio 2013






IL DIARIO DI GUERRA DELLA NUOVA AMERICA - Parte Terza

Nell'anno di grazia 1995 la direzione Marvel ebbe l'idea fatale di commissionare una storia immaginaria del
tipo WHAT IF? sul Punitore a un giovane e irrequieto scrittore irlandese di nome GARTH ENNIS. I What If erano trame, di solito autoconclusive, in cui si esaminavano gli effetti dell'alterazione di un singolo fattore  nella vicenda classica di un eroe o di un gruppo di eroi (il primo episodio del genere fu il famoso E SE L?UOMO RAGNO SI FOSSE UNITO AI FANTASTICI QUATTRO?, ispirato dagli imaginary tales già da tempo in uso alla DC Comics di SUPERMAN ).
 Ennis se ne uscì con una storia iperviolenta in cui Frank Castle, per vendicare la sua famiglia (uccisa non in un agguato mafioso come abbiamo sempre saputo, ma in uno scontro tra superumani), stermina man mano l'intera popolazione di eroi e criminali della Marvel per poi commettere suicidio.
L'albo non ebbe alcun impatto di pubblico: ma quando gli anni seguenti lo stesso autore divenne una superstar mondiale con la famigerata serie PREACHER della Vertigo, linea adulta della DC - un festival del politicamente scorretto cinico, blasfemo e violento sino al grottesco - la Marvel per riaverlo gli propose di
riprendere in mano il Punitore offrendogli carta bianca.
Fu così che nel 2000 usciva il n.1 della rediviva THE PUNISHER, all'insegna di un umorismo nero che sottendeva un'atmosfera di violenza metropolitana indiscriminata e di un cambiamento sottile ma importante nel carattere già di per sè estremo del personaggio.
Il nuovo Castle non è nè dolente nè tormentato: indurito da una gioventù di periferia tra gang e degrado sociale,  il Vietnam è stato per lui una seconda jungla dove si è definita la sua vocazione quasi soprannaturale al conflitto e alla sopravvivenza: nel ciclo BORN (NATO), Ennis lascia pensare che sia stato prescelto come una sorta di Angelo Sterminatore, cui sarà precluso ogni sogno di un'esistenza pacifica. Strappatagli la sua famiglia - il solo aspetto normale e felice che ha conosciuto - la sua vita diviene la sua crociata, al di fuori della quale non vi è alcun significato nel mondo. E'un errore credere che Castle combatta per la giustizia: il suo unico scopo è la vendetta , sistematica e senza fine. Infatti odia la New York ripulita dal regime di tolleranza zero del sindaco Giuliani, che lo priva di parte della sua ragione di essere.
Nel nuovo corso di Ennis - prudentemente installato dalla Marvel nell'insegna MAX, la linea consigliata al pubblico maturo -, predomina un sarcasmo livido e sprezzante che abbatte ogni convenzione di cortesia:
russi , cinesi, italiani e gli stessi concittadini nordirlandesi dell'Autore , lesbiche e poliziotti, affaristi e politici
ne vengono spietatamente investiti senza riguardo. Non vengono risparmiati neppure i colleghi vigilantes di Castle - Spiderman, Daredevil e Wolverine vengono aggrediti e smontati nel loro dilettantismo di eroi che si oppongono al crimine senza comprenderne la natura profonda e distruttiva: lo stesso feroce mutante canadese è in fondo un rissoso attaccabrighe che risponde alla violenza con la violenza, mentre il Punitore è
lucido e determinato quanto solo un ossesso può esserlo (allo stesso modo di Batman, ma privo dei freni del principio morale). Il teschio emblema frontale della sua divisa è, in fondo, la sintesi dell'oscura realtà che sottende la sua missione: l'Entropia della vendetta che, di fronte a un'umanità irrimediabilmente debole e corrotta, diviene eccidio senza limite.
Ennis sembra implicare che Castle è ciò che la nostra civiltà si merita, anzi ne è la conseguenza inevitabile, quasi una nèmesi greca in risposta alle sue stesse contraddizioni disgregatrici. La perdita dell'innocenza del bambino - l'unica realtà intoccata dall'acredine dellìAutore - porta all'egoismo e alla meschinità, al conflitto e alla prevaricazione del forte sul debole, dalle quali emerge una forza eguale e contraria che come le antiche
Furie non si fermerà davanti a niente sino a che il sangue avrà lavato altro sangue, in un  ricorso di violenza
che sarà eterno come il Peccato.

"Combatteremo nelle tenebre perchè altri possano vivere nella luce."
F.Nietzsche