mercoledì 9 gennaio 2013






IL DIARIO DI GUERRA DELLA NUOVA AMERICA - Parte Terza

Nell'anno di grazia 1995 la direzione Marvel ebbe l'idea fatale di commissionare una storia immaginaria del
tipo WHAT IF? sul Punitore a un giovane e irrequieto scrittore irlandese di nome GARTH ENNIS. I What If erano trame, di solito autoconclusive, in cui si esaminavano gli effetti dell'alterazione di un singolo fattore  nella vicenda classica di un eroe o di un gruppo di eroi (il primo episodio del genere fu il famoso E SE L?UOMO RAGNO SI FOSSE UNITO AI FANTASTICI QUATTRO?, ispirato dagli imaginary tales già da tempo in uso alla DC Comics di SUPERMAN ).
 Ennis se ne uscì con una storia iperviolenta in cui Frank Castle, per vendicare la sua famiglia (uccisa non in un agguato mafioso come abbiamo sempre saputo, ma in uno scontro tra superumani), stermina man mano l'intera popolazione di eroi e criminali della Marvel per poi commettere suicidio.
L'albo non ebbe alcun impatto di pubblico: ma quando gli anni seguenti lo stesso autore divenne una superstar mondiale con la famigerata serie PREACHER della Vertigo, linea adulta della DC - un festival del politicamente scorretto cinico, blasfemo e violento sino al grottesco - la Marvel per riaverlo gli propose di
riprendere in mano il Punitore offrendogli carta bianca.
Fu così che nel 2000 usciva il n.1 della rediviva THE PUNISHER, all'insegna di un umorismo nero che sottendeva un'atmosfera di violenza metropolitana indiscriminata e di un cambiamento sottile ma importante nel carattere già di per sè estremo del personaggio.
Il nuovo Castle non è nè dolente nè tormentato: indurito da una gioventù di periferia tra gang e degrado sociale,  il Vietnam è stato per lui una seconda jungla dove si è definita la sua vocazione quasi soprannaturale al conflitto e alla sopravvivenza: nel ciclo BORN (NATO), Ennis lascia pensare che sia stato prescelto come una sorta di Angelo Sterminatore, cui sarà precluso ogni sogno di un'esistenza pacifica. Strappatagli la sua famiglia - il solo aspetto normale e felice che ha conosciuto - la sua vita diviene la sua crociata, al di fuori della quale non vi è alcun significato nel mondo. E'un errore credere che Castle combatta per la giustizia: il suo unico scopo è la vendetta , sistematica e senza fine. Infatti odia la New York ripulita dal regime di tolleranza zero del sindaco Giuliani, che lo priva di parte della sua ragione di essere.
Nel nuovo corso di Ennis - prudentemente installato dalla Marvel nell'insegna MAX, la linea consigliata al pubblico maturo -, predomina un sarcasmo livido e sprezzante che abbatte ogni convenzione di cortesia:
russi , cinesi, italiani e gli stessi concittadini nordirlandesi dell'Autore , lesbiche e poliziotti, affaristi e politici
ne vengono spietatamente investiti senza riguardo. Non vengono risparmiati neppure i colleghi vigilantes di Castle - Spiderman, Daredevil e Wolverine vengono aggrediti e smontati nel loro dilettantismo di eroi che si oppongono al crimine senza comprenderne la natura profonda e distruttiva: lo stesso feroce mutante canadese è in fondo un rissoso attaccabrighe che risponde alla violenza con la violenza, mentre il Punitore è
lucido e determinato quanto solo un ossesso può esserlo (allo stesso modo di Batman, ma privo dei freni del principio morale). Il teschio emblema frontale della sua divisa è, in fondo, la sintesi dell'oscura realtà che sottende la sua missione: l'Entropia della vendetta che, di fronte a un'umanità irrimediabilmente debole e corrotta, diviene eccidio senza limite.
Ennis sembra implicare che Castle è ciò che la nostra civiltà si merita, anzi ne è la conseguenza inevitabile, quasi una nèmesi greca in risposta alle sue stesse contraddizioni disgregatrici. La perdita dell'innocenza del bambino - l'unica realtà intoccata dall'acredine dellìAutore - porta all'egoismo e alla meschinità, al conflitto e alla prevaricazione del forte sul debole, dalle quali emerge una forza eguale e contraria che come le antiche
Furie non si fermerà davanti a niente sino a che il sangue avrà lavato altro sangue, in un  ricorso di violenza
che sarà eterno come il Peccato.

"Combatteremo nelle tenebre perchè altri possano vivere nella luce."
F.Nietzsche



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