venerdì 22 marzo 2013







LE AVVENTURE DEL DOTTOR STRANGE
NELL' UNIVERSO SECONDO I PINK FLOYD


L'America dei comics tra Psichedelia e Pop Culture

  Quando a metà del fatidico anno 1963 Steve Ditko prepara quella che sarà una rivoluzione nel design del fumetto americano, la cultura popolare sta andando incontro a una stagione di grande inquietudine e di spe-
rimentazione. Bob Dylan ha appena brandito la sua chitarra acustica come un'arma, e lancia strali alla nazione borghese, diventando la guida spirituale della nuova coscienza radicale: Andy Warhol tappezza il Paese coi volti rifratti in screenprinting prima di Marylin Monroe (scomparsa pochi mesi prima), poi di un minaccioso Elvis Presley che a tutta figura e gambe divaricate punta una pistola contro l'osservatore. Film come "Il Buio Oltre la Siepe", "L'uomo di Alcatraz", "I Giorni del Vino e delle Rose" e "Lolita" scuotono l'opinione pubblica più dell'ingresso ufficiale delle forze armate nel vivo della guerra in Vietnam. E presto dall'Europa il torrente del beat si riverserà sulla gioventù metropolitana, e i nomi di Beatles e Rolling Stones diverranno sigilli sulla realtà ormai innegabile del "generation gap", il conflitto tra le generazioni che di lì a 5 anni esploderà nelle Università delle due Coste.
Già nelle sole 5 pagine del primo episodio in STRANGE TALES 110, Ditko segna il centro di un compasso con cui ridisegna il layout del fantastico come lo si conosceva prima: una sorta di Mandrake dal taglio d'occhi esotico, in abito hippie e mantello blu notte, entra dentro i sogni di un uomo tormentato da una tetra visione incappucciata. Il paesaggio è un delirio surrealista, sentieri si snodano a mezz'aria, vapori fluttuano contor-
cendosi e la personificazione stessa dell'Incubo a cavallo di un grottesco destriero assale la forma astrale (una sorta di fantasma psichico dall'aspetto etereo) del nostro eroe con una bestia spinosa in grado di uccidere le anime. Oltre a questo, la presunta vittima si rivela un ladro e possibile assassino, tormentato dall'immagine del suo segreto senso di colpa.
5 pagine completamente diverse dal concetto sprovveduto e stregonesco di Occulto fin qui proposto nei

fumetti, che colpiscono in pieno l'attenzione dei lettori. Il numero 111 aggiunge la figura del sinistro Mordo, corpulento nobile dell'Est europeo dedito alla magia nera, e la bella Victoria Bentley, ideata come candidata assistente del protagonista. Dopodichè, Lee impone due mesi di sospensione per poter registrare le reazioni del pubblico e l'impatto di Strange sulle vendite. E il responso è decisamente positivo, per cui dal 114 uffi- cialmente il nuovo personaggio prende sulla testata il posto in precedenza occupato dalle due classiche storielle di fantasy/fantascienza/horror. Di conseguenza, l'albo dopo presenta la necessaria vicenda delle sue origini.
Per l'occasione, l'Editor della Casa delle Idee riprende la storia dell'immemorabile Dottor Droom di AMAZING ADVENTURES di 2 anni prima, ma alterandola in un punto fondamentale: Stephen Strange,medico come già Anthony Droom, non viaggia alla volta del Tibet per curare altruisticamente un lama malato...al contrario, è un chirurgo venale e arrogante che cerca una cura per le sue mani danneggiate da un incidente. Solo la lungimiranza del maestro - detto l'Antico - dà alla parte migliore di Stephen  modo di affiorare ed esprimersi, permettendo al discepolo infedele Mordo di  attentare alla sua stessa vita , e di conseguenza all'incredulo Strange di intervenire offrendosi come nuovo studente per contrastare la perfidia del rivale (in segreta combutta col terribile Dormammu,despota di un'altra dimensione che diverrà la nemesi del nuovo eroe).
Questo ribaltamento era tipico dell'approccio realistico di Lee alla psicologia dei personaggi, e il tema così fortemente ebraico della caduta/redenzione costituiva un modello di identificazione suggestivo e universale. 
Ma ad investire il pubblico dell'epoca era soprattutto la straordinaria scenografia allestita da Ditko, una sinfonia di follia policroma tra Dalì e Kandinsky che pre-data di almeno tre anni l'esplosione della psichedelia che dall' Inghilterra dilagherà nel mondo: è quasi inevitabile osservare che il celebre cartoon dei Beatles,
"Yellow Submarine", sembra proprio un'escursione di Strange in una delle realtà alternative che l'architettura ditkiana - sicuramente memore della cosmogonìa costruita da H.P.Lovecraft nei suoi racconti dell'orrore cosmico - ha composto in un multiverso popolato di dèi e dèmoni come i Seraphim e le Faltine, Cyttorak e Watoomb, Ikonn e Valtorr, continuamente invocati dal Mago nei suoi incantesimi e presieduti dalla Trinità Mistica del Vishanti. Gli stessi massimi inerpreti della psichedelia in musica, i sommi Pink Floyd, posero una vignetta di Doctor Strange sulla copertina del loro secondo disco (A Saucerful of Secrets) e lo citarono direttamente nella canzone-icona "Cymbaline",  del terzo disco "More" - colonna sonora dell'omonimo film di Schroeder del '68, sorta di festival della generazione beat dilaniata tra bisogno di espressione e ripiegamento nella droga.
 Sintesi simbolica del sommovimento estetico-filosofico veicolato dalla nuova serie fu sicuramente il personaggio di ETERNITY, entità personficazione della realtà stessa, da Ditko introdotto nel 138 di STRANGE TALES - una concezione di design così ardito ed elegante che varrebbe da solo all'autore


il rango di caposcuola del fumetto. Ma gli stessi Nightmare (Incubo) e Dormammu, il cui look fiammeggiante fu ripreso da altri 10 anni dopo per dare un volto al demone motociclista GHOST RIDER, sono state elabo-
razioni brillanti e innovative per gli standard dell'epoca.
E così, la vertigine cosmica creata da Ditko ha spesso posto paradossalmente in ombra proprio il carattere centrale di Stephen Strange, semplice e imperfetto essere mortale cui il Fato ha assegnato il ruolo non solo di difensore dell'Umanità dalle forze oscure, ma di garante degli equlibri dell'Universo stesso.

2 - continua


























  



  

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